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Cenni storici

attivita ricreative per anzianiDon Giovanni Silvestri nacque a Castellana il 2 Marzo 1905. Laureatosi nel 1930 in teologia, fu ordinato cappellano militare nel 1931 e per molti anni prestò servizio presso gli ospedali di Albenga, Trieste e Palermo, conquistandosi il plauso e l'ammirazione dei suoi superiori che ne lodavono le doti umane e spirituali e la capacità organizzativa. Nel 1940 tornò a Castellana e divenne rettore della Chiesa di San Giuseppe nella quale, nel 1952, ritornò una preziosa reliquia di Santa Lucia.

Ebbe inizio, così, la sua opera a favore dei non vedenti, con la costituzione di un locale sezione dell'Unione Italiana Ciechi. Nel 1953, preceduto da una singolare visita alle Grotte di una ventina di ciechi di Castellana e dintorni, si svolse un Convegno nazionale di tiflologia, inteso a promuovere il reinserimento dei non vedenti nella società. Il successo dell'iniziativa spinse Don Giovanni ad accarezzare l'idea di realizzare a Castellana una Casa di lavoro e riposo per ciechi.

Purtroppo, repentina ed inattesa, giunse, il 29 marzo 1955, la morte. Ma i semi gettati da Giovanni Silvestri trovarono terreno fertile. Giuseppe Coletta, vice-sindaco di Castellana Grotte si accollò così l'onere di portare avanti il suo sogno e, con due missioni negli Stati Uniti d'America, nel 1956 e nel 1959, riuscì a raccogliere presso la comunità castellanese coordinata da Sig. John Aquilino, le somme necessarie per l'acquisto e il restauro dell'ex convento dei Monaci Paolotti di San Francesco da Paola, poi divenuto stabilimento De Bellis (uno dei primi - e forse il primo - grandioso complesso industriale della Puglia), mentre il sindaco pro-tempore Nicola Rotolo e la sorella di Don Silvestri, aria Addorlorata, si fecero promotori di una incessante opera di sensibilizzazione nei confronti dei politici nazionali. Dal 2016 lavvocato monopolitano Massimo Licci è il nuovo presidente dellAzienda pubblica di servizi alla persona (Asp) don Giovanni Silvestri di Castellana Grotte. Il Presidente ha apportato all'interno della struttura un modello sanitario innovativo e adeguato nella gestione della pandemia Covid-19.

Icasa di riposol 27 luglio 1960, finalmente, la Gazzetta Ufficiale pubblicò il Decreto del 23 maggio n 729, con il quale il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi riconobbe la Casa di lavoro e riposo per Cieche "Don Giovanni Silvestri" Ente Morale. Il 06.04.1961 è la data del 1° verbale della raccolta di delibere, che si conserva nell'archivio dell'Istituto, pagina dopo pagina, giorno dopo giorno, avvenimento dopo avvenimento, è riportata ampiamente nei detti Libroni rilegati delle Delibere.

La "gestione" Coletta fu importante per l'affermarsi dell'Istituzione e per la realizzazione di un modus vivendi di una comunità "nuova" e con caratteristiche del tutto insolite e particolari. Purtroppo, anche questa gestione si chiuse con un lutto doloroso. Il prof. Coletta morì il 23.05.1971. Al prof. Coletta successe il sacerdote don Nicola Pellegrino, la cui Presidenza resta, sinora, la gestione più lunga nel tempo: dal 1971 al 1987.

La gestione di don Nicola ebbe, come tutte le cose di questo mondo, alterne vicende. Infatti, dopo i primi anni positivi (fino al 1979), ci fu nei primi anni '80 una vera e propria crisi, che nonostante il grande impegno del sacerdote, portò alle dimissione del Presidente e di tutto il Consiglio pro-tempore. Era il 21 gennaio 1987. Così, la Giunta Regionale con decreto del Presidente n. 844 del 22.06.1987 nominò, come Commissario Straordinario dell'Opera Pia, il Dott. Tommaso Moretti, da Monopoli.

residenza protetta per soggetti non autosufficientiMai nomina fu così felice!
Il Dott. Moretti, infatti, uomo lungimirante, ha avuto, fra i tanti, il grande merito di non aver fatto naufragare l'ideale opera di Don Giovanni Silvestri.
Egli con acume e fatica, con grande intuizione e perseveranza, si è adoperato perchè l'Istituto si dotasse di un nuovo Statuto ed assumesse una nuova denominazione. Così con Decreto dell'Assessore Regionale ai Servizi n. 6 dell'08.02.1989 fu approvato il nuovo Statuto del'Istituto, ora Istituto per Anziani "Don Giovanni  Silvestri" - Residenza Protetta per soggetti non autosufficienti.
Nel periodo della sua "gestione" - Commissariale dal settembre 1987 al luglio 1993 ed Ordinaria: dal luglio 1993 al settembre 1997 e dal maggio 1998 all'ottobre 2002 - il Dott. Tommaso Moretti, con l'aiuto dei componenti dei Consiglieri di Amministrazione, tra i quali va citato per tutti l'Arciprete di Castellana Grotte, Mons. Vincenzo Vitti (Componente di diritto) e dei suoi validi collaboratori (il Segretario dell'Ente, Elisabetta Manghisi, la Direttrice della Casa, Maria Pace e l'Economo dell'Ente, Domenico Intini), ha fatto sì che la Residenza Protetta, con tutti gli interventi strutturali e gli adeguamenti vigenti effetuati, assumesse un altro aspetto, più funzionale, più accogliente e splendidamente confacente a quelle che sono le esigenze ed i requisiti sulla qualità ora richiesti, tanto da diventare una delle realtà più positive del territorio, dove vengono ancora rispettati i valori del suo fondatore, Don Giovanni Silvestri: sensibilità, umanità ed amore per i più deboli.
Dall'ottobre 2002, nell'attesa che la Regione Puglia emani il Decreto di costituzione del nuovo Consiglio di Amministrazione, il cui mandato, come da Statuto vigente, dura quattro anni, l'Ente è in Gestione Straordinaria con Commissario di nomina Regionale nella persona del Rag. Antonio Bufano, da Locorotondo, il quale con entusiasmo, prosegue l'opera meritoria intrapresa dai suoi predecessori.